Ridurre il “bias di prossimità”​ nel lavoro ibrido

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Il lavoro ibrido è finalmente una realtà dei nostri giorni, ha avuto una forte accelerazione nel periodo più grave della pandemia, quella in cui vigeva il lock down sanitario: le riunioni online, le call e le videoconferenze sono entrate prepotentemente nella nostra vita lavorativa quotidiana. In questa fase della pandemia, dove fortunatamente si sono allentate le misure contenitive per la riduzione del contagio, la maggior parte delle persone è tornata nelle proprie sedi lavorative, affiancando il lavoro in presenza molto spesso con giornate di lavoro da casa. Molte aziende hanno continuato a sostenere e promuovere il lavoro da casa, o quantomeno una parte di esso. Molto spesso nelle aziende che propongono nuove assunzioni, viene offerta la possibilità di lavorare da casa per almeno il 50% del tempo. Per il lavoratore è apprezzabile il fatto di risparmiarsi viaggi di lavoro, traffico e tempo e di potersi gestire da casa. Per l’azienda questo si traduce in riduzione dei consumi interni di energia, condizionamento, riscaldamento e alle volte porta a ridurre la superficie degli uffici locati, con la turnazione del personale che si reca in ufficio.

ridurre il bias di prossimità

Ma il lavoro ibrido porta con sé anche una serie di nuove problematiche ed aspetti negativi che devono essere affrontati seriamente dalle aziende: l’insidia principale è rappresentata dal cosiddetto “bias di prossimità” che sta ad indicare il pregiudizio secondo il quale i lavoratori in presenza siano avvantaggiati da un trattamento migliore da parte dell’azienda e possano godere più facilmente di opportunità di carriera migliori rispetto ai lavoratori remoti. Per mitigare questo pregiudizio le aziende devono implementare sistemi di comunicazione che garantiscano una equità sociale di collaborazione, tra i lavoratori in loco e quelli in remoto, adottando sistemi e piattaforme evolute in grado di garantire a tutti partecipazione e rappresentanza. L’obiettivo è quello di fornire pari opportunità di presentazione, di condivisione ed accesso ai dati. Tecnologie di illuminazione, microfoni professionali e pannelli fonoassorbenti possono rappresentare un valido benefit aziendale da proporre ai collaboratori che adottano il lavoro ibrido: farsi sentire e vedere bene in una call è fondamentale per raggiungere un livello ottimale di comunicazione e partecipazione.